Psicopandemia e psyops

Psicopandemia e psyops

Prospettive a confronto

Dr. Massimo Soldati

Guerra psicologica: è la battaglia per la conquista delle menti e della volontà degli uomini.
Dwight D. Eisenhower

Ci odiano perchè il nostro coraggio illumina la loro paura.
Riccardo Rocchesso

Oggi si comincia a parlare diffusamente di psicopandemia, cioè quel “fenomeno che identifica  lo stress collettivo a cui il lockdown e le misure di contenimento del contagio da covid-19 hanno sottoposto la popolazione intera impattando in modo importante sul benessere psichico a livello globale” (1). L’ansia continua, la reclusione, la forzata convivenza prolungata in spazi domestici, la limitazione delle attività ludiche e lavorative, l’utilizzo forzato di dispositivi per la protezione individuale anche nei minori, la continua incertezza data da leggi e regolamenti contraddittori e mutevoli per lungo periodo, hanno provocato un aumento di disturbi del comportamento che sono stati notati dagli psicologi e che assumono una gravità difficilmente quantificabile, ma certamente paragonabile a quella data dalla infezione virale. Il fallimento di attività ha condotto ad un aumento dei suicidi, la convivenza prolungata forzata ha messo in crisi nuclei familiari, favorendo violenze e separazioni, la mancanza di un contatto fisico e ludico ha prodotto danni nei bambini ed adolescenti di cui possiamo solo immaginare la portata nel loro sviluppo futuro. Soprattutto i mesi di prolungata esposizione a messaggi mediatici quotidiani ansiogeni e cangianti hanno creato stress diffuso, depressione, senso di impotenza, malattie psicosomatiche nella popolazione. 

La psicopandemia costituisce perciò un danno aggiunto di gravi e vaste proporzioni alla pandemia, che si sarebbe in gran parte potuto evitare se si fossero considerate sin dall’inizio le varianti psicologiche.
La responsabilità di questo ricade sulle spalle di chi non ha saputo, voluto o potuto considerare questo aspetto.

Guardiamo le cose però anche da un altro punto di vista, quello della psicologia delle masse. Chiunque abbia almeno un pò studiato questa branca della psicologia intravede altri possibili aspetti dietro la mancata prevenzione e la tardiva presa di coscienza dei danni psicopandemici e cioè una possibile logica diversa che purtroppo può esser alla base dei comportamenti messi in atto.

Sappiamo che la scienza della comunicazione può essere applicata per generare un messaggio positivo e simmetrico, quello che avrebbe potuto essere ad esempio dato da una serena e neutrale comunicazione di tutti i dati, oppure un messaggio persuasivo asimmetrico, quello che induce determinati comportamenti, come ad esempio comprare quel bene, pensare in un certo modo od applicare determinate soluzioni.

Se guardiamo spassionatamente al biennio appena passato non possiamo credere che sia stata applicata la prima forma di comunicazione, quella simmetrica informativa, ma in modo assai massiccio la seconda. Media, governo, istituzioni preposte alla salute pubblica non hanno dimostrato trasparenza, mancando di fornire informazione completa e comprensibile, e nemmeno hanno mostrato neutralità, non lasciando spazio ad un vasto dibattito scientifico, anzi tacitando, ridicolizzando, escludendo e addirittura perseguendo le voci di scienziati e studiosi non conformi. (2)

L’ipotesi della manipolazione

Questo quanto avvenuto e la mia valutazione politica, comune a molti altri. Facciamo un piccolo salto e cambiamo punto di vista formulando una nuova ipotesi più ardita. E se dietro tutto questo non ci fosse stata impreparazione od ignoranza, ma una deliberata volontà di imposizione sulle masse? Ovviamente non possiamo dimostrarlo, a questo forse provvederanno giuristi e magistrati, se vorranno o potranno, ma per un momento prendiamo in considerazione questa ipotesi, tenendo ben presente il suo essere solamente tale.

La psicologia ci insegna che le masse sono manipolabili attraverso vari strumenti, che vengono quotidianamente impiegati ad esempio nella comunicazione pubblicitaria. 

Sono ad oggi presenti elementi che ci fanno pensare ad un impiego doloso della psicologia delle masse nel periodo pandemico? Per pura ipotesi accenniamo ad alcuni punti che possono essere accostati:

1- Induzione del disagio. Per determinare un comportamento devo provvedere degli stimoli che fanno uscire dall’equilibrio adattivo precedente, che destabilizzano e spingono verso una ricerca di soluzioni nuove. Lo possiamo osservare nella quotidianità degli spot televisivi: Non sei considerato socialmente? Il tuo look non è alla moda? (disagio/problema indotto) Compra questo oggetto o questo servizio ed avrai il beneficio x o y (inclusione apparente in altra categoria sociale, essere ammirato, sentirsi vincente, ecc.)

2- Ripetizione costante del messaggio. Un messaggio per essere accettato dalle masse deve essere costantemente ripetuto, sino a penetrare nelle menti. Anche quanto in un primo momento pare inaccettabile, secondo i noti principi di modulazione progressiva esemplificati nella Finestra di Overton, può gradualmente diventare tollerato ed infine legale.

3- Polarizzazione. Per impedire un esame razionale e spassionato di un problema ed indurre un comportamento voluto si induce una polarizzazione tra tesi opposte, dividendo l’opinione pubblica e creando due gruppi non dialogici, ma in lotta tra di loro. A questo punto si può favorire la vittoria di un gruppo oppure estremizzando le tesi opposte squalificarle entrambe favorendo una terza via (opposti estremismi).

4- Opinion leaders. Sempre per impedire una soluzione razionale del problema ed indurre un comportamento voluto si arruolano gli intellettuali che, rinunciando alla propria funzione di pensatori indipendenti, si prestano a diventare promotori attivi di un determinato modo di pensare.

5- Testimonials. Il comportamento da indurre verrà “testimoniato” da persone famose, amate dal popolo, che si conformeranno e promuoveranno lo stesso. Le masse si identificheranno con il personaggio amato od ammirato. Si impiegherà anche il testimone negativo, quello che manifesta il comportamento da stigmatizzare e che viene pubblicamente denigrato e condannato, oppure danneggiato nella carriera o legalmente perseguito. Se il personaggio è noto costituirà un esempio il suo cadere in disgrazia, essere ridicolizzato, perdere lo status conquistato.

6- Capro espiatorio. Dato che il problema indotto non viene risolto ed il disagio rimane, anzi viene amplificato attivamente, si dirige la rabbia delle masse verso un colpevole, un nemico che il popolo verrà indotto ad odiare. Questo potrà essere una persona od un gruppo, a seconda delle necessità. 

7- L’elastico. Si regola il disagio aumentandolo sino ad avere il conformismo, ma allentandolo per non avere una ribellione. Vengono alternati questi due movimenti per abituare le masse, tornando ogni volta che si allenta l’elastico ad un gradino più in là verso la direzione che vogliamo imporre.

8- Fornire la soluzione. La mente tende a cercare una soluzione allo stato di disagio indotto, e quindi i manipolatori delle masse la forniscono. Al momento giusto le masse, sottoposte a stress continuativo, sono pronte ad accettare la soluzione salvifica, che viene presentata come la via più agevole verso il benessere. Indebitati per acquistare un bene che ti induco a desiderare, tanto dopo due anni sarai “libero” di restituirlo. Con passaggi pubblicitari ripetuti ti ricordo che hai i brufoli e che sei inadeguato, ma puoi comprare questo farmaco, ecc.

Lascio al lettore di applicare questi principi brevemente accennati alla attuale situazione pandemica e di formarsi autonomamente la propria opinione, cosa che mi pare sia stata piuttosto trascurata in questi due anni. Voglio però amplificare il discorso in ipotesi ricordando che i principi sopra menzionati non sono solo applicati, più o meno innocentemente, alla vendita di beni di consumo od alla manipolazione politica, ma sono anche parte integrante di una sezione ai più sconosciuta della psicologia, che è quella applicata alla geopolitica ed alle operazioni militari, le psyops (con immancabile inglesismo abbreviazione di psychological operations). 

Le operazioni militari

Benché la guerra delle informazioni sia sempre esistita, un esempio di psyop moderna lo abbiamo esaminando alcuni aspetti del nazismo, che, partendo da uno stato di disagio, le eccessive imposizioni al popolo tedesco e la crisi successiva alla prima guerra mondiale, applica alcuni dei principi sopra accennati assieme ad altri non riportati, dividendo il popolo, individuando un capro espiatorio negli ebrei e in chi non si conforma, creando intellettuali favorevoli ed intimidendo i contrari, suggerendo il problema/necessità di uno spazio vitale per il popolo tedesco, prima la Polonia poi il resto del mondo, e dando la soluzione, costituita dal nuovo ordine mondiale del Terzo Reich. Esempi di psyops più recenti sono probabilmente dietro i fenomeni degli anni di piombo, il terrorismo internazionale di matrice islamica, le rivoluzioni colorate, l’attuale conflitto Ucraino. (3) Una caratteristica delle psyops è il loro subitaneo finire quando finisce l’interesse a mantenerle in vita, quando viene sospeso lo sforzo dell’apparato propagandistico infatti tendono a morire, per così dire, per mancanza di alimentazione.
Ovviamente troviamo le stesse modalità con le variazioni del caso in ogni regime totalitario.

Sono applicabili questi principi alla gestione della pandemia, soprattutto negli stati più avanzati del mondo oggi? Quelli come il Canada nel quale sono stati bloccati i conti bancari dei contestatori od Australia dove sono stati messi in opera campi di detenzione per persone positive al test covid? Od altri paesi nei quali sono state prolungatamente abolite alcune libertà costituzionali? C’è un parallelo che possiamo fare tra il nazionalsocialismo mirante ad un nuovo ordine mondiale ed una forma emergente di globalsocialismo, mescolato al capitalismo degli stakeholder od al capitalismo inclusivo, che ci propone anch’esso un nuovo ordine mondiale nel quale saremo tutti espropriati e felici? A queste domande non possiamo rispondere, ma è opportuno, anche se impopolare e fortemente osteggiato, riflettere su di esse.

Il Prof. Mattias Desmet, massimo studioso del totalitarismo, ci fa presente che solo un terzo della popolazione è oggi immune alle tecnologie di manipolazione di massa, un quaranta per cento si adatta, seguendo opportunisticamente gli eventi, ed un terzo vive in uno stato di costante ipnosi indotta dalla pervasività mediatica e dagli spin doctors. (4)

Deriva della democrazia ed opportunità

Qualsiasi sia la realtà, quello che è certamente preoccupante è la mancanza di libero dibattito relativamente a quanto sopra accennato, la copertura delle notizie, degli interrogativi, la veloce ridicolizzazione, la creazione di neologismi svalutanti ed orientanti (negazionista ad esempio), la mancanza di trasparenza. Senza intellettuali liberi, senza un senso alto delle istituzioni, il popolo è in balia di chi vuole condurlo a piacimento, spesso proprio chi finge di prendere le difese del bene comune. Questa tendenza alla accettazione passiva di teorie preconfezionate dal mainstream, evitando gli ammortizzatori democratici dati da un libero dibattito mediatico, scientifico e parlamentare, installata con l’occasione della psicopandemia, ora sembra trasferirsi nel conflitto Ucraino e, se le forze democratiche e vitali del Paese non torneranno ad un vero dibattito, ci possiamo aspettare che si trasmetterà a sempre nuove forme di allarme, emergenza e manipolazione delle masse. Questo può costituire un atto finale per le libertà dell’uomo come le abbiamo conquistate nella storia dell’Occidente per l’approdo ad una nuova forma di totalitarismo, oppure lo sviluppo, per una parte consistente della popolazione, di una maggior capacità di pensiero di tipo autonomo, libero dai condizionamenti della società della comunicazione persuasiva di massa.
Confidiamo in questa seconda possibilità.


Articolo di Massimo Soldati
Psicopandemia e psyops, prospettive a confronto.
25 aprile 2022 
www.aipt.info/psicopandemia-e-psyops/

Note

  1. https://www.unipd.it/news/psico-pandemia-lockdown-quali-effetti-quali-fattori-rischio
  2. Tra i tanti esempi il Convegno del 3/4 gennaio 2022: Pandemia Invito al Confronto, tenutosi presso la Sala Capranichetta in Piazza di Monte Citorio, al quale sono stati invitati esponenti del governo e cts, che, nonostante la vicinanza al Parlamento, non si sono presentati. La registrazione può essere trovata su youtube. https://www.contiamoci.eu/2022/01/01/3-4-gennaio-2022-pandemia-invito-al-confronto/ oppure la dichiarazione congiunta di molti ordini professionali che accostano comportamenti antiscientifici e comportamenti contrari all’obbligo. https://www.fnopi.it/wp-content/uploads/2021/10/Position-Statement-sui-comportamenti-antiscientifici-e.docx-revisione-cnoas-2-buono.pdf
  3. Solange Manfredi, Psyops, 70 anni di operazioni di guerra psicologica in Italia, Lulu.com, 2019.
  4. Mattias Desmet, La psicologia del totalitarismo, La Linea, 2022.