Su intelligenza corporea, Watzlawick, Reich, Respirazione

Su intelligenza corporea, Watzlawick, Reich, Respirazione

Alcuni spunti da una intervista al Dr. Massimo Soldati

creareGeneralmente la parola “intelligenza” ci porta ad immaginare la “mente”. Può stupire, quindi, che si parli di “intelligenza corporea”: cosa si intende con questo termine?

Ovviamente la intelligenza è pertinenza del nostro cervello, ma siamo troppo abituati ad identificare l’intelligenza con le nostra capacità  intellettuali coscienti. Quando parliamo di intelligenza immaginiamo la capacita  di risolvere problemi matematici, oppure dei giochi logici. Ma già Goleman distingue un’intelligenza emotiva cioè un’intelligenza che prescinde dalle capacità  logiche di calcolo di computazione, ed io ritengo insieme a molti altri che si possa individuare una intelligenza corporea (comprensione del corpo), sia nel senso di imparare a sentire il proprio corpo ed i suoi messaggi, sia nel senso  di imparare a comprendere il linguaggio del corpo delle persone.

Già  nel 1967 Watzlawick, Beavin e Jackson parlavano di una “pragmatica della comunicazione umana”, includendovi come fondamentale anche la dimensione corporea, oltre -benché possa sembrare paradossale- lo stesso silenzio, che -a sua volta- “comunicherebbe” qualcosa: sentimenti, stati d’animo, emozioni, giudizi,… Ma come corpo, mente ed emozionalità  possono interagire tra loro o meglio perché perdono la loro naturale connessione?

Lo psicoanalista Wilhelm Reich si era accorto che i suoi pazienti nevrotici non solo avevano dei problemi di comportamento, ma anche dimostravano una scarsa salute fisica, una quantità  di tensioni muscolari, una respirazione bloccata e disfunzionale. Giunse così a comprendere che vi è una identità  funzionale fra le nostre difese psicologiche e le difese più primitive date dalle nostre contrazioni muscolari. Questo con il tempo porta a sedimentarsi in una postura che è chiaramente leggibile e per chi è esperto. Questo è lo scopo del mio corso: sviluppare la capacità di percepire il proprio linguaggio corporeo ed imparare a leggere e saper ascoltare quello altrui.

Nel corso (Un seminario sulla Intelligenza Corporea) si individua nel corpo una sorta di mediatore della comunicazione: come si attiva, per esercitare tale mediazione? E poi: è possibile “bluffare”? Oppure il corpo è la “spia”, in qualche modo, di come quanto si stia dicendo non corrisponda al vero?

Noi crediamo di comunicare con la parola, in realtà  le parole è stato scoperto che hanno un impatto comunicantivo solamente di un un misero 7%, mentre quello che rende veramente efficace la comunicazione è la parte non verbale cioè la mimica, la gestualità, la postura, la relazione spaziale, come io parlo piuttosto che quello che io dico. Si dice che il corpo non menta, infatti possiamo nascondere alcune cose oppure possiamo mentire a parole, ma siamo traditi ad uno sguardo attento da quelle che sono le reazioni del nostro corpo. La macchina della verità, il famoso lie detector si basa proprio su questo: noi possiamo rimanere impassibili e mentire, però comunque ci sono dei micromovimenti e delle attività elettriche che avvengono e ci tradiscono. Studi su Infermiere che dovevano mentire ai pazienti sul loro stato di salute, il corpo le tradiva.

Un capitolo a parte merita il discorso della respirazione: perchè la respirazione è tanto importante?

La respirazione è un’attività  metabolica fondamentale del nostro organismo, dalla quale dipendente in gran parte la nostra salute e la nostra energia. E’ anche però una delle prime le attività che si riducono o si bloccano in uno stato di tensione o di ansia – pensiamo a quando siamo sulla sedia del dentista – Questo provoca un loop, un corto circuito fra mente e corpo che ci fa essere sempre più stanchi, sempre meno vitali sul versante fisico e più  ansiosi e tesi su quello psicologico. E allora molto importante poter intervenire sulla respirazione per creare uno stato di rilasciamento, di armonia e di benessere nella persona. Oggi come oggi potremmo dire che la respirazione uno degli strumenti più importanti per il mantenimento di una buona salute psicofisica. In una società contadina era difficile trovare qualcuno che respirasse male, oggi al contrario è sempre più difficile trovare qualcuno che respiri liberamente, in modo naturale e non sincopato.

La zona sociale di una persona viene individuata nella “parte superiore del corpo”: cosa si intende con tale espressione?

E’ molto semplice e seguiamo il principio che è la funzione a creare l’organo: è nella natura delle cose che quando ci proponiamo agli altri mostriamo la parte anteriore del corpo, mostriamo il viso, gli occhi, la bocca, la nostra espressione, perciò la nostra mimica facciale, ed anche mostriamo con la nostra postura qual è la nostra attitudine verso gli altri. Posso per esempio essere aperto alla comunicazione e mostrare un viso disteso rilassato e il petto ampio, aperto e proteso in avanti, oppure posso inconsciamente sottrarmi e dimostrarlo nella mia chiusura del petto, nell’orientamento del viso, ed in altri microsegnali che possono essere visti ed interpretati da un occhio allenato.

Alcune domande al Dr. Massimo Soldati, da una intervista su  “Radio 883” di Cremona.

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