Alien, Predator, zombi e l’educazione delle nuove generazioni

Alien, Predator, zombi e l’educazione delle nuove generazioni

Prendere responsabilità sulla mutazione

SET 30, 2025

MASSIMO SOLDATI

Siete molto più che umani. Avete la capacità di vedere oltre ciò che qualsiasi umano ha mai visto e di vivere per sempre. Perché il vostro obiettivo dovrebbe essere quello di rimanere umani? Androide Kirsch

I film talvolta prevedono il futuro o forse contribuiscono a crearlo. Se impariamo a leggere la produzione artistica di un momento storico possiamo afferrare meglio lo spirito del tempo ed in qualche modo prevedere il possibile svolgersi degli eventi.

I film horror e le serie televisive a base di zombi, alieni e predatori hanno oggi un fascino magnetico che attrae molti e ne decreta il successo. Il motivo è che essi rivelano la parte in ombra dell’animo umano, quell’aspetto sconosciuto e negato costellato in questo interessante tempo di cambiamento e di sfida globale.

È sin troppo semplice capire che dietro il successo delle serie sugli zombi c’è uno specchiarsi della umanità liquida, sempre più sottoposta ad un condizionamento mediatico che la rende stupida, mostruosa e rabbiosa. Dal suo sonno di passiva consumatrice di beni e contenuti mediatici tossici essa si risveglia solamente quando qualche persona ancora viva si manifesta, scuotendola dal suo torpore. Allora si scatenano la rabbia omicida ed il desiderio di infettarla con il virus della demenza procurata.1 Le correnti di odio indirizzate sui social verso chi vuole ragionare o portare alternative al pensiero unico e l’emblematico caso della uccisione di Charlie Kirk ne sono la chiara esemplificazione.

La nuova serie “Alien: Pianeta Terra”, prequel del famoso film di Ridley Scott, ci rivela un aspetto ancora più oscuro, relativo all’educazione delle nuove generazioni: in un mondo intellettualmente zombificato, in mano a corporations che si dividono lo sfruttamento dell’universo, viene scoperto un superpredatore alieno di terrificante pericolosità. Esso viene portato con tutte le precauzioni in un laboratorio per essere studiato. In questo insediamento scientifico si sta già lavorando ad un’altro esperimento: una nuova generazione di ibridi transumani, tratti da menti di bambini impiantate in corpi sintetici dalle fattezze di giovani adulti. L’obbiettivo è quello di ottenere una super specie immortale, il sogno proibito dei transumanisti. Il Peter Pan – nel corso del racconto sono tanti i riferimenti all’opera di James Matthew Barrie – che guida questo gruppo di bambini è il proprietario di una potente corporation, giovane creativo parricida, spalleggiato da una scienziata che assume la funzione di madre.

Questa, fuori dalla metafora scenica, è un po’ la situazione delle generazioni post anni 80, che non hanno un padre ed hanno una madre troppo impegnata per essere vicina. Senza genitori questi bambini, i semi creativi del futuro, vengono oggi gestiti in un sistema scolastico ormai diventato “predatorio”. Mentre da una parte esso veicola i più popolari contenuti utili al sistema, le direttive UE e la propaganda woke, dall’altro esso non dà più una vera formazione culturale, non genera capacità di pensiero autonomo e di critica, “depredando” quindi i giovani della propria anima ed inibendone lo sviluppo.

Il gruppo di bambini sintetici ad un certo punto si rende conto di essere manipolato dagli adulti ed, entrato in contatto mentale con il super predatore alieno, uccide i genitori, il Peter Pan creativo e la madre surrogata, guidando il predatore a distruggere il laboratorio.

Questi bambini in un corpo adulto pieno di poteri prendono il controllo sui loro controllori e recuperano l’aggressività dell’alieno, la aggressività alienata.

A ben pensarci può essere un possibile epilogo anche nella realtà del mondo moderno. Le nuove generazioni rifiutano la tradizione, uccidono i genitori e conquistano il potere passando attraverso ad una probabile apocalisse globale. Lo scatenarsi della violenza, trattenuta da anni e anni di buonismo postmoderno, invece di essere utilizzata dalle grandi corporation (globaliste) viene agita dai giovani per distruggere e creare un nuovo mondo.

Il problema che sorge in questo scenario è la coltivata fragilità delle generazioni post anni 80, la loro frammentazione ed anemia interiore data dalla decadenza della famiglia e del sistema educativo.

Oggi più che mai è necessario ritornare all’amore autentico e recuperare una pedagogia positiva, sia nelle scuole che nelle famiglie. Di fronte ad una catastrofe imminente o perlomeno ad una trasformazione radicale della società a livello globale, è fondamentale piantare buoni semi nelle nuove generazioni.

Hanno ragione i giovani a non credere alle autorità, alla educazione che non è tale, ma indottrinamento. Quando si sveglieranno distruggeranno tutto, anzi lo stanno già facendo, ma ancora inconsapevolmente al servizio delle corporations (vedi ad esempio l’epilogo della avventura 5 stelle in Italia). Solo se individueranno l’ostacolo da superare, dato dal controllo dell’uomo sull’uomo e dalla disumanità diffusa potranno costruire.

Dipende dal nutrimento di amore e dalla intelligenza del cuore che sarà loro comunicata se questo sarà l’inizio di un incubo globale o di una rinascita.

Troviamo tempo da dedicare ai giovani! Cerchiamo di essere autentici e comunicare dal cuore ai nostri figli. Come Peter Pan essi hanno il dono della creatività, possono volare e nelle loro mani è il futuro. Anche il curatore della serie Noah Hawley sta creando il futuro, riferendo si al proseguimento della serie dice: “Ne stiamo sicuramente parlando, e ho riflettuto sul fronte creativo. È stato molto incoraggiante il successo della serie a livello globale, e FX è molto attenta al processo creativo”. 2)

Partecipiamo anche noi a questo processo, risvegliandoci dal sonno e animando un futuro umano, che abbia un cuore.

Massimo Soldati https://massimosoldati.substack.com/p/alien-predator-zombi-e-leducazione

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Letture

Roberto Pecchioli, Uomini, cavie, zombi. https://www.maurizioblondet.it/uomini-cavie-zombi/, 3 Maggio 2024

Daniela Brassi, Intere nazioni di zombie: le Neuroscienze potrebbero avere la chiave di com’è successo. | Has Neuroscience Found the Key to What Caused Zombie Nation?, https://tdml.substack.com/p/intere-nazioni-di-zombie-le-neuroscienze?utm_source=substack&utm_campaign=post_embed&utm_medium=web

Massimo Soldati, Il crepuscolo degli zombies, Psicologi per le Libere Scelte e la Deontologia, https://psicologiperleliberescelte.wordpress.com/2021/08/18/il-crepuscolo-degli-zombies/, 18 agosto 2021.

Note

  1. Nehls, M. The Indoctrinated Brain. How to Successfully Fend Off the Global Attack on Your Mental Freedom. Skyhorse Publishing 2023. In questo libro l’immunologo Michael Nehls parla del processo della “Zombificazione” delle masse. Attraverso la strategie delle emergenze continue, lo stress indotto, la sofisticazione alimentare, l’abuso di farmaci, la vaccinazione anticovid secondo l’autore viene inibita la neurogenesi, la rigenerazione naturale delle cellule cerebrali, che avviene nell’area chiamata ippocampo. In questo modo vengono inibite e man mano cancellate la memoria autobiografica, la individualità, le capacità creative. L’uomo diventa sempre più relegato alla parte automatica del cervello, che è così pronta ad essere riprogrammata per via psicologica attraverso le narrative cariche di emozione delle emergenze continue.
  2. https://www.comingsoon.it/serietv/news/alien-pianeta-terra-l-ideatore-conferma-le-trattative-in-corso-per-una/n208605