Dimagrire: Hai mai provato le cure dolci?

Grazia Pallagrosi

Riportiamo un dossier sull’eterno problema del sovrappeso, nel quale si parla anche del bodywork tra le altre tecniche. In aggiunta una testimonianza diretta.

Siete in lotta da anni con i chili di troppo? Allora l’avrete capito: con il corpo ci vuole un sacco di pazienza. Se si ribella alle diete da fame, se non risponde che in modo effimero ai trattamenti urto, reagisce invece prontamente a metodi dolci, capaci di convincerlo senza violenza a lasciar andare la sua zavorra. Sistemi, insomma, come quelli offerti dalle medicine naturali, che rispettano gli equilibri vitali, non impongono sacrifici disumani, e lasciano dopo la cura con un livello piu’ alto di benessere. Ecco allora tre proposte dolci per alleggerirvi in armonia con il vostro corpo: agopuntura, omotossicologia e bodywork . Metodi molto diversi tra loro, hanno in comune la capacita’ di affrontare il problema “sovrappeso” in modo radicale, e liberarvi cosi’ definitivamente del problema.

Agopuntura

Agisce sui flussi d’energia che scorrono nei meridiani corporei: colma quei “vuoti” e quegli squilibri energetici dai quali dipendono il metabolismo lento, l’ansia da cibo e un rapporto disturbato tra il senso di fame e quello di sazieta’.
Sceglietela se: il vostro problema e’ la fame ansiosa, se ingrassate sotto stress.

Omotossicologia

Punta sulle intolleranze alimentari, un problema oggi molto diffuso che, tra le conseguenze piu’ evidenti, da’ proprio il sovrappeso.
Sceglietela se: vi sentite gonfie e intossicate o avete il metabolismo lento.

Bodywork

E’ una tecnica nuova: il metodo di Integrazione Posturale Transpersonale individua, attraverso un particolare massaggio, le cause psicologiche del sovrappeso e, riportandole a livello cosciente, libera il corpo da quei blocchi che ne hanno cambiato la forma e la postura.
Sceglietela se: avete problemi di obesita’ di vecchia data che non riuscite a risolvere, o se mangiate soprattutto quando siete depresse.

Fiori di Bach

QUALCHE REGOLA PER LA TAVOLA

Per quanto efficaci, l’agopuntura come pure l’omotossicologia e il bodywork non fanno miracoli. Chi vuol ottenere buoni e rapidi risultati, infatti, deve essere costante e adottare un’alimentazione calibrata: 5 pasti al giorno (colazione, pranzo, cena e due spuntini leggeri) a base di alimenti semplici, cotti in modo sano (senza intingoli e grassi) e ripartiti in modo da favorire l’assimilazione ed evitare gli accumuli (carboidrati a colazione, carboidrati e verdure a pranzo, proteine e verdure a cena).

Fondamentale, poi, praticare un’attivita’ fisica costante ma leggera: camminate ogni giorno e/o dedicatevi al nuoto e alla palestra almeno 3 volte la settimana.

AGOPUNTURA 

Gli aghi sono tra i rimedi piu’ efficaci per i problemi che stanno alla base del sovrappeso. Il primo e’ la fame ansiosa., il sintomo di chi mangia senza appetito, ma solo per placare il nervosismo. L’agopuntura agisce a livello ormonale, aumenta la secrezione di serotonina e altri ormoni del benessere e migliora cosi’ la risposta allo stress. Un altro problema che si corregge bene con gli aghi e’ lo squilibrio energetico a carico di certi organi. <<In particolare>>, spiega il dottor Maurizio Montemagno, agopuntore e direttore dello Studio Medico Strasburgo di Milano, <<quando si tratta di sovrappeso si pensa sempre ad un vuoto d’energia negli organi che gestiscono il metabolismo e la depurazione: fegato, milza/stomaco, reni, vescica, polmoni/ grosso intestino>>.
LA DIAGNOSI
Durante il primo incontro si valuta la funzionalita’ degli organi attraverso l’analisi del polso e della lingua. Il medico pone tre dita sulla parte radiale del polso sia destro che sinistro e ne controlla le pulsazioni ed il ritmo, “sentendo” se c’e’ pienezza o vuoto, durezza o debolezza. Tecnicamente si possono distinguere addirittura 23 “polsi” caratteristici che danno indicazioni sugli eccessi o sulle carenze di energia nei vari organi. Come primo passo si valutano gli organi cosiddetti pieni (in cinese zang) : cuore, fegato, milza, polmone e reni. Per poi passare a quelli cavi (fu) con i quali sono collegati: lo stomaco (connesso alla milza), il grosso intestino (connesso al polmone), il piccolo intestino (legato al cuore), la vescica biliare (che rimanda al fegato) e la vescica (collegata al rene).
TRATTAMENTO
La mappa delle zone in cui applicare gli aghi cambia a seconda del quadro specifico del paziente. Ci sono pero’ alcuni punti-base che vengono sempre trattati:
Vescica e rene: per mettere in buone condizioni di funzionamento gli organi emuntori in modo da favorire l’eliminazione delle tossine e la diuresi
Stomaco, intestino tenue e punti auricolari: per regolare lo stimolo della fame
Canale ren-mai e del cuore: per stimolare lo scioglimento dei grassi.
RISULTATI 
Riequilibrando il sistema energetico si riduce l’ansia da cibo e si riassesta il rapporto tra fame e sazieta’. Risultato? L’appetito diventa proporzionato ai reali fabbisogni e si sviluppa spontaneamente la tendenza a mangiare meno e meglio. <<Per aumentare l’efficacia della cura>>, conclude Montemagno <<e’ bene mangiare poco e spesso, facendo tanti piccoli pasti nel corso della giornata e masticando lentamente (e piu’ volte) ogni boccone>>.
DURATA
Nell’arco di 10 sedute (2 alla settimana), chi e’ in forte sovrappeso puo’ perdere fino a 5 chili in un mese. Se i chili da perdere sono piu’ di 5, alla fine del ciclo viene programmata una strategia di “richiamo”, che puo’ prevedere 1-2 sedute al mese per 6 mesi.
TESTIMONIANZA
Le gravidanze mi avevano lasciato 10 chili di troppo… <<Fino a 25 anni ho avuto una linea invidiabile>>, racconta Giovanna di Milano, <<ma poi il matrimonio e tre gravidanze mi hanno “regalato” quasi un chilo all’anno. Adesso ne ho 35 e solo 8 mesi fa pesavo 10 chili di troppo. Spesso mi svegliavo di notte e mangiucchiavo qualcosa. Diete non ne ho mai fatte, un po’ per pigrizia, un po’ perche’ vedevo la fatica, il nervosismo e le delusioni di alcune amiche sempre a stecchetto. Quando ho deciso di chiedere aiuto, quindi, non mi sono rivolta a un dietologo ma a un esperto agopuntore. Con 2 sedute alla settimana e piccole variazioni ai menu di tutti i giorni (quel tanto che bastava per trasformare un’alimentazione disordinata in un regime bilanciato) ho perso 5 chili gia’ nel primo mese. In seguito, mi e’ stato prescritto un programma di mantenimento che prevedeva un controllo medico e una seduta di agopuntura al mese per 6 mesi. Cosi’ mi sono liberata anche degli altri 5 chili e sto meglio su molti fronti: le crisi notturne sono sparite e mi sento piu’ vitale>>.
METODO HERMON-MAN
E’ l’asso nella manica degli agopuntori specializzati nel controllo del peso: un ago piccolissimo, quasi invisibile che va fissato in un punto magico dell’orecchio, e mantenuto li’ per sei settimane. “L’ago agisce sul meridiano cinese che governa lo stomaco e tiene sotto controllo l’appetito, cosi’ stare a dieta e’ molto piu’ facile soprattutto all’inizio della cura”, dice la dottoressa Ana Maria Radauceanu, medico internista di Magro Italia, la struttura internazionale che applica il metodo per dimagrire Hermon-Man. Questo metodo, ideato da due specialisti israeliani e sperimentato da oltre vent’anni, prevede appunto l’uso di aghi fissi nelle orecchie, affiancato a una dieta personalizzata basata sulle giuste ricombinazioni delle categorie alimentari, quindi senza conteggio di calorie ne’ limiti delle quantita’ dei cibi di volta in volta concessi.
“La dieta e’ molto importante ed e’ studiata in base alle caratteristiche fisiche e metaboliche dell’individuo “, precisa la dottoressa Radauceanu. “Cerchiamo anche di tenere in considerazione le sue abitudini di vita. Si puo’ mangiare di tutto, ma rispettando certe regole: per esempio non bere alcolici e non consumare dolci. Va ridotto l’apporto di carboidrati come pasta e pane, mentre si possono mangiare verdura , carne e pesce a volonta’. Fondamentale poi bere in abbondanza per disintossicare l’organismo”. La dieta proposta da Magro Italia viene verificata con programmi computerizzati una volta alla settimana, durante le visite di controllo, e varia continuamente anche in base ai risultati. Ma gli effetti si vedono gia’ dai primi giorni; in genere il metodo permette di perdere il dieci per cento circa del peso ogni settimana, fino a un massimo di 20 chili in tre mesi. Una volta raggiunto il peso forma ideale, si imposta una dieta di mantenimento personalizzata per conservare i risultati ottenuti. Il metodo Hermon-Man e’ completamente naturale: anoressizzanti e farmaci per dimagrire infatti sono banditi.

BODYWORK 

Cosa si nasconde dietro un corpo grasso? Un blocco emotivo o una decisione inconscia che oppone resistenza ai tentativi di cambiamento. Su questa base psicologica, il metodo di bodywork chiamato integrazione posturale transpersonale utilizza tecniche specifiche per favorire un mutamento profondo che coinvolge psiche e corpo contemporaneamente.
<< Se non si “portano a galla” ( e quindi non si rielaborano) i motivi psicologici che ci portano a mangiare troppo o male >>, spiega il dottor Massimo Soldati, psicologo ed autore del libro Corpo e cambiamento (Ed. Tecniche Nuove), << i risultati ottenuti con la semplice riduzione calorica sono destinati a svanire nel tempo. Ecco perche’ le diete spesso non funzionano. Con l’integrazione posturale transpersonale, invece, si mira al corpo non per punirlo (come avviene con le diete), ma per sfruttarne il ruolo di “grande comunicatore” di una realta’ interiore che e’ la vera responsabile dei disturbi e degli inestetismi >>.
Mangio poco e non dimagrisco
Un esempio? La donna che vuol dimagrire ma non riesce (pur riducendo le calorie e magari facendo attivita’ fisica) puo’ aver preso una decisione inconscia. Da piccola, una mamma e/o un papa’ autoritari la volevano espressamente magra e bella. Da grande, un marito inizialmente comprensivo si rivela in seguito ugualmente tiranno. Reazione: la donna decide inconsciamente di diventare grassa per dimostrare la propria indipendenza. Un’altra causa puo’ essere data dagli accumuli emotivi: “strati” di emozioni non espresse che il corpo registra e “materializza” sotto forma di cuscinetti. Il grasso, in fondo, per natura protegge: nella psicologia di chi non si sente amato, e’ uno strumento inconscio di sicurezza. –


DIAGNOSI 
La prima e (a volte) la seconda seduta sono dedicate al colloquio con il terapeuta, che inquadra la personalita’ del paziente e poi definisce un programma personalizzato.


TRATTAMENTO 
Si basa soprattutto su un particolare massaggio, grazie al quale l’operatore individua contratture che “raccontano” emozioni non espresse. Alla manualita’ si abbinano esercizi bioenergetici che, eseguiti dal paziente, lo portano a “sentire” le parti bloccate e a scioglierle per riattivarne il flusso d’energia. Un giro vita corto ed ingrossato (fianchi corti e larghi), per esempio, indica un blocco energetico legato alla paura inconscia del sesso (o al timore di mostrarsi durante l’adolescenza). Per favorire la liberazione dei blocchi si utilizzano anche il rilassamento profondo e la respirazione guidata. In questo modo il corpo si allunga, si estende e cambia forma modificando quella postura fisica (posizione nello spazio) che e’ specchio della postura emotiva (modello di personalita’ e comportamento).


RISULTATI
Rispetto alle altre tecniche di psicoterapia, il Bodywork ha il grande vantaggio di lavorare anche sul corpo: uno strumento a diretto contatto con l’inconscio che, a differenza della parola (condizionata dalle censure della razionalita’), non mente mai. Il percorso di conseguenza e’ piu’ breve e da’ risultati piu’ tangibili: si prende facilmente coscienza dei propri blocchi e, nel momento in cui si cambia l’immagine di se’, cambia anche l’aspetto esteriore. Il risultato e’ definitivo perche’ il lavoro viene svolto in prima persona: non si delega ad altri (la pillola anticiccia, la dieta rigidamente definita dal medico) il compito di cambiarci, ma si sviluppa una consapevolezza che diventa capacita’ d’autotrasformazione, in un processo il cui lo scopo primario e’ stare bene con se stessi.


DURATA E COSTI
La terapia dura dalle 10 alle 20 sedute. Se, pero’, durante il processo di “liberazione” emergono delle tematiche particolarmente difficili e profonde, gli incontri possono protrarsi per 6 mesi (una volta la settimana).
Le sedute costano in media 85 euro l’una. Per informazioni : Associazione Integrazione Posturale Transpersonale, Milano, telefono 02/29527815.

TESTIMONIANZA
Mi vedevo gonfia e un po’ goffa

<<Avevo sentito parlare di questo metodo di Bodywork da mia nonna che è proprietaria di un Istituto di Estetica>>, spiega Elisa, 21 anni, studentessa universitaria. <<Cosi’ mi sono decisa ad apprendere le basi della tecnica facendone esperienza diretta. Con un solo week-end al mese, nel corso di un anno ho visto il mio corpo cambiare forma: i muscoli, con il rilassamento, a man a mano si allungavano, il torace si apriva e una respirazione piu’ libera mi dava un senso di benessere e forza. In realta’ non avevo grandi problemi di sovrappeso: piu’ che altro ero gonfia e avrei voluto una silhouette piu’ femminile. Arrivata all’estate avevo perso 5 chili, il mio corpo (senza alcun intervento dietetico ne’ farmacologico) aveva eliminato i ristagni di liquidi e si era “rimodellato” da solo: la vita era piu’ sottile, il bacino sciolto e le gambe leggere. Oggi continuo a seguire gli incontri perche’ mi fanno molto bene anche dal punto di vista psicologico ed energetico: sono in armonia con me stessa e ho migliorato anche le relazioni con gli altri. “

OMOTOSSICOLOGIA 

Davanti al sovrappeso, l’omotossicologia cerca per prima cosa l’elemento tossico che ha squilibrato il rapporto tra massa magra e massa grassa. Poi lo elimina nel modo piu’ semplice: depennandolo dall’alimentazione. Prevede quindi 3-4 mesi di astensione dal cibo (o dai cibi) “incriminati” e, durante questo periodo, aiuta l’organismo a ritrovare l’equilibrio con farmaci omeopatici privi di controindicazioni.
<<Nella mia esperienza diretta>>, dichiara la dottoressa Nadia Tamburlin, omotossicologa a Milano, <<ho potuto constatare che il 50-70 percento dei pazienti soffre di intolleranze ad uno o piu’ alimenti e che il sovrappeso non e’ altro che uno degli effetti dell’intolleranza>>.
Curando l’ipersensibilita’ ad uno o piu’ alimenti, quindi, si arriva ad un dimagrimento spontaneo: si possono perdere dai 2 ai 5 chili senza sottoporsi a nessuna restrizione calorica. Per aiutare l’organismo in questo processo di “autoriparazione”, pero’, sono necessari alcuni interventi con farmaci specifici:
Linphomyosot – E’ un drenante del sistema linfatico che agisce soprattutto a livello intestinale. Serve quindi a depurare l’organismo che, liberato da ristagni e tossine, recupera piu’ facilmente e velocemente la forma ottimale. Le dosi sono di 15 gocce 1-2 volte al giorno per 2 mesi.
Pilosella compositum (omeopatizzato) – Combatte la ritenzione idrica che spesso si associa ai chili di troppo. Va assunto soprattutto durante il ciclo premestruale (quando i variati rapporti tra estrogeni e progesterone favoriscono la ritenzione di liquidi) in dosi di 20-25 gocce 1-2 volte al giorno. 
Spongia Heell – Stimola la tiroide ed aiuta quindi e vivacizzare il metabolismo. E’ adatto quindi a chi ingrassa perche’ brucia poco e va assunto in dosi di 15 gocce 1-2 volte al giorno (mai la sera perche’ puo’ provocare agitazione e quindi ostacolare il sonno). Per velocizzare i risultati ci si puo’ aiutare anche con l’alimentazione, mangiando poco ma spesso e consumando soprattutto proteine durante la cena (hanno un effetto velocizzante sul metabolismo)
Iodio (Olio Heell N. 6) – Ha la stessa funzione della spongia e va assunto in questo modo: 1 fiala al mattino 2-3 giorni la settimana.
DIAGNOSI
La ricerca dell’intolleranza viene effettuata con tre tipi di test: Vega, elettroagopuntura di Voll, Moraterapia. Si individua cosi’ l’alimento “colpevole”, che solitamente appartiene alla categoria del latte e derivati (in cima alla classifica dei cibi che provocano ipersensibilita’), a quella del frumento e derivati (secondo in lizza), del lievito, del maiale e derivati, delle solanacee (pomodori, peperoni, patate, melanzane), dei crostacei o dei molluschi e del pesce. Meno frequenti sono invece le intolleranze alle uova, ad alcuni tipi di frutta (soprattutto il kiwi) e all’olio d’oliva.
TRATTAMENTO
Diagnosticato l’alimento che provoca l’intolleranza, lo si elimina (assieme a tutti gli altri cibi che lo contengono) dalla dieta per 3-4 mesi. In questo periodo di assumono i farmaci omeopatici prescritti dal medico. Dopodiche’ si ritorna ad un’alimentazione normale gradualmente: dapprima si riporta il cibo in tavola una sola volta la settimana, poi ogni 4 giorni e poi 2 volte la settimana.
RISULTATI 
In 3-4 mesi si possono perdere da 1 a 5 chili tra grasso e liquidi. Il corpo si sgonfia e la pancia si appiattisce per la ripresa della giusta funzionalita’ intestinale. Migliora anche lo stato dell’epidermide, si acquista piu’ energia e spariscono anche tanti piccoli disturbi che sono legati all’intolleranza: difficolta’ digestive, mal di testa, problemi di pelle.
DURATA
La cura dura 3-4 mesi, cui seguono 60 giorni di ritorno all’alimentazione normale.
TESTIMONIANZA
<<Cinque anni fa, dopo il divorzio>>, racconta Giulia di Roma, oggi manager quaranticinquenne, <<ho cominciato a ingrassare. Colpa dello stress e degli anni che passano, dicevo a me stessa. E quando l’ago della bilancia e’ arrivato a 5 chili sopra il livello di guardia, mi sono messa a dieta. Sono riuscita a perdere tre chili ma mi vedevo comunque gonfia. In piu’ soffrivo di mal di testa ricorrenti e di problemi digestivi. Soltanto due mesi dopo la dieta ho riacquistato i chili persi. A questo punto mi sono rivolta a uno specialista di omotossicologia, consigliatomi da un’amica. Ha subito scoperto che ero intollerante al latte: proprio io, che per restare in linea pranzavo con mozzarella o fiocchi di latte! Per quattro mesi ne ho fatto a meno, eliminando anche altri cibi che non sapevo contenessero l’ingredienti “incriminsato”: prosciutto cotto, biscotti, minestre in busta. All’inizio e’ stata un po’ dura, ma poi mi sono resa conto che potevo lo stesso mangiare di tutto: al posto del cotto prendevo il crudo e invece del frollino la fetta biscottata Ho perso 4 chili e, terminata la cura, ho ripreso ad alimentarmi “normalmente”. Da quel momento e’ passato un anno e il mio peso e’ sempre lo stesso: inizio a credere che non ingrassero’ mai piu’! >>.

FIORI DI BACH 

“Spesso il motivo per cui non si riesce a dimagrire e’ nascosto nei meandri piu’ profondi della personalita’”, dice il dottor Bruno Massa, esperto di medicine naturali a Milano. “Ecco perche’ i Fiori di Bach, che agiscono sugli stati emotivi, modificandoli e facendoli virare in senso positivo, possono essere di grande aiuto: correggono i comportamenti distorti nei confronti del cibo e sciolgono le tensioni che impediscono di stare a dieta”. I fiori vanno scelti caso per caso; l’ideale e’ rivolgersi all’esperto che con un colloquio o particolari test, come l’esame kinesiologico o il vega test, individuera’ quello giusto. Ecco i rimedi piu’ utili per dimagrire suggeriti dal dottor Massa (gli ultimi cinque sono Fiori californiani).

  • Agrimony Se con il cibo cercate di calmare tensioni interiori e stati emotivi repressi; contenute a tavola, vi sfogate mangiando smodatamente fuori pasto.
  • Cherry plum Se avete un rapporto distorto con il cibo e alternate fasi di dieta rigidissima a periodi di bulimia.
  • Rock water Se seguite ossessivamente diete molto rigide, inseguendo modelli stereotipati da top model pelle e ossa
  • Crab Apple Se avete un’idea negativa del vostro corpo, e sentite il grasso come qualcosa di sgradevole
  • Evening Primerose Se usate il cibo per riempire i vostri vuoti affettivi
  • Fairy Lantern Se tendete all’anoressia nel tentativo di realizzare un modello fisico infantile
  • Goldenrod Se inconsciamente ricercate il grasso per difendervi dagli aspetti problematici della vostra personalita’
  • Mariposa Lily Se soffrite di distorsioni del comportamento alimentare in seguito a mancanza d’affetto durante l’ infanzia.
  • Pink Monkey Flower Se mangiate troppo e ingrassate utilizzando l’adipe come scudo nei confronti del mondo esterno.

Articolo di Grazia Pallagrosi pubblicato su Top Salute n.3 Marzo 2001